giovedì 16 maggio 2019

Bocciato l’emendamento sul tema dei diritti sindacali dei militari in Commissione Difesa

Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e PD si schierano contro i militari. 


Lo scorso 13 maggio, in Commissione Difesa, l’emendamento al disegno di legge sui diritti sindacali dei militari, proposto dall’On. Emanuela Corda del Movimento 5 Stelle, non è stato approvato dalla maggioranza di Governo. 
La proposta, acclamata dai molti sindacati militari, prevedeva che, in caso di controversie tra il “lavoratore militare e il datore di lavoro”, la giurisdizione sarebbe stata di competenza del Giudice del lavoro, così come accade per tutti i lavoratori italiani compresi i dipendenti pubblici e di Polizia.  

Il sub-emendamento votato dalla maggioranza dei parlamentari di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, invece, prevede che tali controversie siano trasferite al Tribunale Amministrativo, più legato alle istituzioni e agli Stati Maggiori.      

Secondo alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle "quanto è accaduto in commissione Difesa alla Camera è un fatto molto grave perché si è deciso di negare al personale militare una tutela garantita a tutti i lavoratori. In nessun modo questa norma per la tutela dei diritti sindacali avrebbe pregiudicato l’efficienza dello strumento militare".  

Attraverso un comunicato, il Sindacato Libera Rappresentanza dei Militari espone la sua preoccupazione “rispetto alle scelte di alcune forze politiche che stanno di fatto complicando l’efficacia di un provvedimento che attiene alla tutela dei diritti dei cittadini in uniforme”. Il Presidente Girolamo Foti ha dichiarato: “i parlamentari che hanno votato il sub-emendamento hanno dimenticato che la Repubblica è fondata sul lavoro e che il lavoratore, secondo la Costituzione, si trova al centro della partecipazione economica e sociale del Paese. Con questa mossa hanno favorito il datore di lavoro a danno del lavoratore”. 


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