martedì 2 maggio 2017

Sepolta viva incinta al nono mese: concesso il permesso premio al killer


Sono trascorsi 11 anni da quando Jennifer Zacconi, una ragazza della provincia di Venezia di soli vent'anni, venne massacrata a calci e pugni e sepolta viva al nono mese di gravidanza da Lucio Niero, il padre del bambino, condannato nel 2008 a trent'anni di carcere.

Ebbene, in seguito alla richiesta presentata alla magistratura, il killer ha goduto di un permesso premio per buona condotta, suscitando giustamente la rabbia dei familiari della vittima. 15 ore di libertà fuori dal carcere dopo aver commesso un delitto così efferato e aver messo fine alla vita di due persone, nonostante la morte del bambino ancora in grembo sia considerato “solo” un procurato aborto. 
Il padre della ragazza commenta la concessa libertà del killer attaccando la giustizia italiana: “Ringraziamo le istituzioni, il governo che abbiamo, le leggi che ci sono. Se dopo undici anni e con due omicidi sulle spalle mandano fuori un assassino anche soltanto per una giornata, dentro di me non posso che avere rabbia. Chi paga è la vittima e basta, il carnefice non paga niente.

Parlare di “premio” in questo caso e in molti altri, è davvero agghiacciante: com'è possibile concedere la libertà, anche se per poche ore, ad una persona che ha commesso un crimine così feroce?  


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