martedì 28 novembre 2017

Novità sul sottomarino argentino San Juan: cos'è successo veramente?


Dal 15 novembre si sono perse le tracce del sottomarino Ara San Juan della Marina Militare argentina. Oltre 13 Paesi hanno fin da subito partecipato alle ricerche dei 44 membri dell'equipaggio dalla costa meridionale dell'Argentina con ogni mezzo disponibile e le ipotesi sulla sua sparizione si sono susseguite fino al verdetto finale di oggi.
La Marina argentina ha mantenuto a lungo segreti i dati raccolti nei giorni scorsi, scatenando diverse speculazioni tra i media, come le dichiarazioni di un magistrato argentino che attestava potesse essere stato attaccato a causa di una missione segreta in cui il sottomarino era impegnato, prontamente smentita dal portavoce della Marina militare argentina Enrique Balbi.   
Lo stesso portavoce ha fatto chiarezza anche sul rumore rilevato mercoledì scorso dalla zona dove si trovava l'Ara San Juan, parlando di un'anomalia idro-acustica, ovvero un'esplosione. Oggi la conferma grazie all'ultimo messaggio inviato dal San Juan il 15 novembre: "Acqua è entrata dallo snorkel (la presa d'aria) nella sala delle batterie elettriche e questo ha causato un cortocircuito e un principio di incendio. Procediamo in immersione con metà potenza. Vi terremo aggiornati". Poco dopo i sistemi di allerta sottomarini della difesa Usa e dell'Organizzazione sulle Proibizione dei test Nucleari hanno riportato una potente esplosione, si suppone provocata dall'incendio e che potrebbe aver causato il cedimento strutturale delle paratie dell'unita' o l'esplosione dei siluri a bordo. A questo punto le speranze di trovare vivi i 44 membri dell'equipaggio sono pari a zero, tenendo in considerazione anche le scorte di ossigeno che avevano a disposizione solo per sette giorni. 
Per cercare il San Juan è stato messo a disposizione un mini sottomarino teleguidato statunitense che potrebbe essere in grado di ritrovare quelli che ormai si ritiene siano i resti del sottomarino.


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