lunedì 22 gennaio 2018

Aumenti insegnanti: non solo lo stipendio, ma anche le ore di lavoro

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La firma del nuovo contratto dei docenti e del personale scuola sta ritardando di molto, al contrario di quanto aveva assicurato il Ministro dell'Istruzione Fedeli. La causa? Un possibile aumento delle ore di lavoro senza un conseguente aumento della retribuzione.

Non bastavano le difficili trattative ancora in atto per il rinnovo del contratto degli insegnanti, scaduto dal 2009, per complicare i rapporti con i sindacati: la richiesta del ministro Fedeli sembra stia scatenando un acceso dibattito e preoccupando non poco i docenti. Secondo quanto si legge nella bozza di rinnovo del contratto della scuola, agli insegnanti potrebbe essere richiesto di lavorare più ore, ma senza concedere un ulteriore aumento rispetto agli 85 euro già dichiarati. Molti, purtroppo, non sono a conoscenza del fatto che i docenti in realtà svolgono molte più ore di lavoro di quelle frontali in aula previste dal contratto. Correggere i compiti, partecipare alle riunioni scolastiche, preparare le lezioni, partecipare agli scrutini e ai colloqui con i genitori, sono tutte attività che non vengono considerate nel calcolo delle ore di servizio e, oltre a queste, il nuovo contratto vorrebbe introdurre nuove voci relative alla formazione e al tutoraggio a favore degli studenti impegnanti nell'alternanza scuola-lavoro. Il tutto senza un adeguato compenso.    


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