Dopo 10 anni di blocco, finalmente la notizia ufficiale: il 23 dicembre è stato firmato il primo nuovo contratto dei dipendenti delle Pubblica Amministrazione, contratto che entro marzo dovrebbe portare un aumento di almeno 85 euro lordi nelle buste paga di oltre 240 mila statali.
Con l'inizio del 2018 la PA vedrà nuove assunzioni, aumenti, stabilizzazione del precariato, pugno duro per gli assenteisti e molte altre novità.
Uno dei primi incontri del 2018 avrà lo scopo di delineare i dettagli dei nuovi contratti statali delle 400 mila persone che lavorano nelle Forze dell'Ordine e nell'Esercito: aumento superiore rispetto ai normali contratti, circa 103 euro lordi, e nuovi fondi per le attività di ordine pubblico e di controllo sul territorio.
Riguardo al settore scolastico, i nuovi fondi stanziati per il 2018 e 2019 prevedono di stabilizzare 18 mila insegnanti precari. Il nuovo contratto porterà nelle buste paga dei dipendenti statali, si suppone entro fine febbraio, arretrati dal 2016 che vanno dai 370 euro ai 712 della classe retributiva più alta. Da marzo, invece, verranno erogati gli 85 euro mensili lordi per tutti i dipendenti dei ministeri, della agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici.
Pugno di ferro anche per la cattiva condotta non solo del dipendente, ma di tutto l'ufficio. Si prevede la sospensione dello stipendio fino a due assenze ingiustificate in continuità con le giornate festive, fino al licenziamento. Stessa sanzione anche per le ingiustificate assenze di massa: qualora verranno registrati alti tassi di assenteismo non giustificabile in un ufficio, verranno sanzionati tutti i dipendenti attraverso il mancato aumento dei premi.
"È un contratto che ristabilisce un equilibrio virtuoso tra diritti e doveri" commenta il ministro Marianna Madia, ma l'insoddisfazione per i "nuovi stipendi" tra i dipendenti statali è molto alta. Se alcuni aspetti si riveleranno positivi, molti sindacati parlano di "presa in giro": 85 euro lordi mensili non sono di certo sufficienti per recuperare i 10 anni di blocco contrattuale.
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