Non si placano le proteste della polizia penitenziaria presente nel carcere minorile Beccaria di Milano: dopo le numerose aggressioni ai danni degli agenti, l'ultima pochi giorni fa, e la rivolta dei carcerati che ha provocato danni alla struttura, le guardie e i sindacati denunciano: "per noi lavorare al carcere minorile Beccaria è troppo pericoloso. Da tempo chiediamo una seria riorganizzazione del lavoro e dei servizi, ma le nostre richieste sono inascoltate".
Solo pochi giorni fa l'aggressione ai danni di un agente, colpito ripetutamente in viso da un ragazzino di origini nordafricane detenuto nel carcere e medicato in ospedale, mentre a dicembre fu ferita un'altra guardia da una coltellata al braccio, sferrata da un giovane che stava tentando di evadere.
Sabato, invece, i detenuti minorenni hanno dato il via ad una rivolta, rifiutandosi di tornare in cella, distruggendo alcuni mobili e arredi del carcere e aggredendo gli agenti di polizia penitenziaria.
Pasquale Baiano, coordinatore nazionale del sindacato Si.N.A.P.Pe per la Giustizia Minorile, commenta: "La situazione è fuori controllo da troppo tempo. Chiederemo un'urgente ispezione ministeriale, volto a constatare ciò che realmente sta accadendo nonché il serio disagio lavorativo e psico-fisico che i lavoratori stanno vivendo, fiduciosi che le istituzioni accerteranno le responsabilità di queste continue vicissitudini e dia un segnale efficiente sulla discutibile gestione periferica".
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