Durante il primo Congresso nazionale della Fnopi, Federazione Nazionale delle Professioni Infermieristiche, lo scorso marzo, è emerso un dato allarmante per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. Negli ultimi sette anni le aziende del servizio sanitario nazionale hanno rinunciato ad oltre 12.000 infermieri nonostante l'aumento significativo dei bisogni di assistenza.
Secondo la presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, questo dato rappresenta "il numero più grande di perdite di personale registrato da qualunque categoria faccia parte del servizio pubblico" ed è sicuramente una carenza che mette a rischio la possibilità di garantire cure e assistenza medica adeguate verso i pazienti.
In Italia gli infermieri iscritti agli albi sono in tutto circa 440.000. In seguito ai numerosi tagli alla sanità pubblica, è in continuo aumento il numero degli infermieri autonomi e che esercitano come libera professione. Per questo motivo la Fnopi propone di normare la libera professione degli infermieri, un modo per eliminare il lavoro in nero presente fino ad oggi a causa della mancanza di regole e tutele fiscali.
La presidente Mangiacavalli, rivolgendosi alla politica italiana, afferma: "deve finire l'atteggiamento secondo cui l'infermiere rappresenta il 'cuscinetto' tra i bisogni dei pazienti e le esigenze di un'economia che spesso non li vede e non li affronta per quel che sono".
La presidente Mangiacavalli, rivolgendosi alla politica italiana, afferma: "deve finire l'atteggiamento secondo cui l'infermiere rappresenta il 'cuscinetto' tra i bisogni dei pazienti e le esigenze di un'economia che spesso non li vede e non li affronta per quel che sono".
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