Per la prima volta la classifica Qs World University Rankings, la più importante a livello internazionale che valuta la qualità di tutti gli atenei del mondo, mette ben 4 università italiane tra le prime 200 al mondo.
In una classifica totale di oltre 4.000 università analizzate secondo diversi criteri e opinioni, come opinioni degli accademici e dei datori di lavoro, numero di citazioni ottenute dai ricercatori per il proprio lavoro pubblicate nelle riviste scientifiche internazionali, risorse dedicate all'insegnamento, numero di docenti e studenti internazionali, il Politecnico di Milano ottiene il primato italiano. A seguire ci sono l'Università di Bologna, la Scuola superiore Sant'Anna e la Normale di Pisa.
Nonostante sia un ottimo risultato per l’Italia, la vetta da raggiungere è ancora lontana, soprattutto senza un sostegno concreto da parte dello Stato. Lo stesso responsabile della ricerca per QS, Ben Sowter, ha commentato che l'Italia è un Paese straordinario e che la classe dirigente dovrebbe incrementare l'investimento per le università e la ricerca, favorire il ricambio generazionale tra i ricercatori e fermare la preoccupante emigrazione delle giovani menti italiane per aumentare la competitività del paese.
Nonostante gli stipendi dei docenti e dei ricercatori siano i più bassi d’Europa, il loro impegno ha permesso di portare molti dei nostri atenei tra i più prestigiosi del mondo, offrendo ai propri studenti un’istruzione di qualità, capace di renderli competitivi nel mondo accademico e del lavoro a livello internazionale.
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