giovedì 10 giugno 2021

Tecniche innovative per la terapia della ipertrofia prostatica benigna

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Tecniche innovative per la terapia della ipertrofia prostatica benigna: 

- energia termica e vapore acqueo
- laser a luce verde (greenlight)

L’ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) colpisce circa l’80% degli italiani tra i 50 e i 60 anni, e il 90% degli ultraottantenni. 
Si manifesta con il progressivo ingrossamento della ghiandola fino a comprimere l’uretra con conseguenti sintomi ostruttivi. 
La patologia progredisce con il passare del tempo e se non si interviene può provocare danni permanenti alla vescica. 

I primi trattamenti sono farmacologici e quando risultano inefficaci si ricorre alla chirurgia. 

Il nuovo sistema, minimamente invasivo, utilizza la corrente di radiofrequenza per generare energia termica sotto forma di Vapore acqueo che vene iniettato direttamente nella prostata per circa 9 secondi, con un totale di 4/10 iniezioni. Mentre viene iniettato il vapore si raffredda e si condensa; a contatto con il tessuto prostatico l’energia immagazzinata nel vapore viene “rilasciata” determinando la progressiva necrosi delle cellule con conseguente riduzione del volume prostatico. 

Tale sistema chiamato REZUM, dalla ricerca Boston Scientific, é minimamente invasivo e può essere eseguito in regime di Day-Hospital in blanda anestesia generale o locale. 

Recenti studi pubblicati su riviste internazionali di Urologia rilevano miglioramenti significativi e duraturi dei sintomi del tratto urinario fino a 5 anni dopo la procedura, e preservano le corrette funzioni sessuali e urinarie senza nessun fenomeno di incontinenza urinaria. 

Il paziente viene dimesso dopo alcune ore e il risultato massimo si ha dopo circa 1 mese dal trattamento.


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