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L’intervento terapeutico è suggerito quando la persona, la coppia o la famiglia sperimenta un determinato grado di malessere e sofferenza tale da compromettere la qualità di vita.
Si tratta di un percorso strutturato di incontri che, in seguito ad una prima fase di valutazione iniziale e
conoscenza, mira alla risoluzione del “problema” individuando un nuovo e più funzionale equilibrio.
Gli incontri psicoterapeutici prendono il nome di “sedute” e solitamente seguono un calendario improntato alla regolarità. Il ritmo d’incontro viene solitamente stabilito nell’incontro terapeuta – paziente, seguendo criteri orientati alla clinica.
La psicoterapia è propriamente uno strumento di CURA di persone, relazioni, legami e storie. Aiuta a rileggere il passato per orientarsi maggiormente nel proprio presente e futuro.
In psicoterapia, i terapeuti possono possedere una o diverse specializzazioni, ossia aderire – nel proprio modo di lavorare nel rapporto con il paziente – diversi orientamenti o scuole (es. ad indirizzo psicoanalitico, cognitivo-comportamentale ecc.).
Lo psicoterapeuta (o semplicemente terapeuta), esperto in clinica (per la prima fase di diagnosi) ed in psicoterapia (per la seconda fase di cura), è un esperto laureato in psicologia e successivamente specializzato con un corso quadriennale in tecniche terapeutiche. Il terapeuta può collaborare, soprattutto nelle fase acute di alcune patologie (es. disturbi d’ansia) con il medico psichiatra che può aiutarlo (attraverso l’’ausilio degli psicofarmaci), a contenere la sintomatologia acuta (quella che impedirebbe alla persona di partecipare alle sedute e che potrebbe metterla a rischio di vita) e a rendere così il paziente “trattabile”.
Io scelgo di aderire al modello sistemico- relazionale che vi descriverò brevemente.
Questo modello parte dall’assunto che ogni persona è intrinsecamente sociale; tutta l’esperienza di vita (dalla nascita alla morte) si costituisce a partire dalle relazioni. La relazione è qualcosa di molto più che non una semplice interazione (intesa come meccanismo fisico che determina l’incontro comportamentale), comprende componenti emotive (quel che sento), storiche ( quel che è stato) e prospettive (quel che sarà). Insomma un insieme di elementi che uniti tra loro fondano la nostra esperienza di persone. Pensiamo alla prima relazione madre-bambino, alla famiglia nucleare (costituita da padre-madre-bambino), ai rapporti con gli altri significativi (es. nonni) che andranno a costituire la nostra “mente” ed il nostro sentire di persone.
Ancora oltre… Siccome siamo costantemente inseriti in un sistema ampio di rapporti e relazioni, ogni modificazione su di un punto di questo sistema produrrà modificazioni conseguenti non soltanto su tutti gli altri punti ma anche sulle proprietà emergenti dal sistema stesso. Pertanto spesso, all’interno del lavoro psicoterapeutico anche ad impronta individuale, viene previsto il coinvolgimento anche dei rispettivi sistemi significativi (es. famiglia d’origine o coppia) al fine di aiutare i familiari a cogliere il cambiamento ed a sostenerlo.
Pertanto gli interventi psicoterapeutici possono svolgersi:
- In forma individuale (sedute individuali dalla durata di un’ora ciascuna);
- Di coppia (alla presenza di due persone, oltre il terapeuta);
- In modalità familiare.
I disturbi trattati tramite psicoterapia possono essere centrati sulla persona, come:
- Disturbi d’ansia (che comprendono anche gli attacchi di panico);
- Disturbi dell’umore (es. disturbi depressivi);
- Di personalità ecc.
Possono comprendere inoltre i disturbi delle relazioni:
- Difficoltà di coppia;
- Difficoltà nel rapporto genitore-figli;
- Difficoltà nel rapporto con le famiglie d’origine ecc.
Gli interventi psicoterapeutici possono essere rivolti sia ad adulti che a ragazzi. Negli interventi finalizzati invece a gestire problematiche nei bambini più piccoli di età solitamente scelgo di lavorare anche e soprattutto con i genitori.
Laddove necessario, si effettuano sedute online.
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