giovedì 4 febbraio 2021

Dislessia: quando la dislessia parte dagli occhi

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Dislessia visiva: cos’è e come riconoscere la dislessia

La dislessia è l’incapacità di leggere e scrivere fluentemente causata da una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurologica.
È possibile riconoscere alcuni sintomi sia in età prescolare che scolare.
In età prescolare, il bambino ha difficoltà a pronunciare alcune parole, inizia a parlare in ritardo o inverte le lettere delle parole.
In età scolare, il bambino legge e scrive con molta fatica commettendo molti errori, è solito invertire fonemi e sillabe. E’ molto lento nella scrittura, nella lettura e nel memorizzare alfabeto e tabelline.
Può lamentare affaticamento visivo, mal di testa, visione sdoppiata o sfocata, muove la testa per seguire il testo piuttosto che gli occhi.
Può anche presentare difficoltà motorie, difficoltà nel riconoscere i suoni.

Dislessia visiva: cause e fattori di rischio della dislessia

La dislessia non è una malattia, ma un atipico sviluppo neurologico senza alcun deficit.
Una causa specifica ed univoca non c’è, tant’è vero che si manifesta in momenti diversi del periodo evolutivo ed in modi diversi.
Studi hanno dimostrato una delle cause in una mutazione genetica che altera alcuni circuiti neurali.
Figli di genitori con problemi di dislessia hanno più probabilità di sviluppare lo stesso problema.
Non è causata da fattori ambientali, cioè da situazioni particolari a casa o a scuola, ma l’ambiente riveste un ruolo fondamentale quando bisogna affrontare la problematica.
La collaborazione fra scuola e famiglia riveste un ruolo fondamentale per affrontare e risolvere la dislessia, anche se in alcuni casi più gravi non è possibile azzerare totalmente il disturbo.

Dislessia visuo-percettiva

Il soggetto interessato da dislessia visiva (visuo-percettiva) ha difficoltà a trasformare in suono il simbolo che legge, provocato dall’informazione distorta che gli occhi inviano al cervello il quale, appunto, non riesce a decifrare in modo corretto l’informazione.
Nella dislessia e nella disprassia, un deficit visuospaziale può limitare le abilità di letto-scrittura, abilità che dipende dalla capacità di elaborare le caratteristiche visuospaziali dei segni grafici.
Occhio e cervello non sono allineati nell’elaborazione delle informazioni.

In pratica, in caso di dislessia visiva:
  • Lo spazio viene percepito in modo distorto, facendo accavallare le lettere senza possibilità di distinguerle.
  • La capacità di cogliere il contrasto è scarsa, in tal modo le lettere risultano indecifrabili perché prive di contorno che si mischia con lo sfondo.
  • I movimenti veloci e involontari dell’occhio, detti propriamente movimenti saccadici, risultano alterati.
La sintomatologia oculare si manifesta con:
  • Cefalea
  • Lettura lenta
  • Le lettere sono sfuocate
  • Le lettere si sdoppiano
  • Si perde la riga quando si legge
  • Difficoltà nel copiare dal lontano a vicino (lavagna)
  • Difficoltà nel fare le scale
  • Difficoltà nel mantenere la direzionalità (alto basso, sinistra destra)
  • Impaccio motorio. In presenza di questi sintomi, un aiuto fondamentale arriva dall’ortottista e dall’oculista che, lavorando in sinergia con il logopedista, cercano di rieducare il paziente alla coordinazione occhi-cervello-lingua.
Queste abilità, se deficitarie, possono essere riabilitate con un percorso di riabilitazione visiva personalizzato.

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