martedì 5 gennaio 2021

Pratiche catastali: cosa sono e l'importanza del professionista

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Cominciamo dal capire cosa si intende quando si parla di pratica catastale e di catasto. Quest’ultimo non è altro che un elenco di tutti i beni immobili (terreni o fabbricati, ognuno ha la sua sezione di riferimento) che esistono sul territorio italiano. L’elenco riguarda beni dello stato (quindi pubblici) e quelli dei privati cittadini. Questi beni sono registrati in un inventario che contempla le loro specifiche tecniche e la superficie occupata, senza dimenticare che al catasto è possibile individuare tutte le variazioni subite dall’immobile o dal terreno nel corso del tempo.
Con la digitalizzazione, tutto il “mucchio” di mappe, cartine topografiche, progetti ed altri tipi di documentazione vengono sostituiti con file contenuti in un sistema informatico. Questo permette a tutti gli enti che ne fanno richiesta (e, ovviamente, ai professionisti del settore) di accedervi. Quando un immobile viene modificato, il professionista che si occupa della pratica catastale deve comunicare all’agenzia del territorio la variazione catastale avvenuta.

Il professionista che si occupa delle pratiche catastali dovrà effettuare un sopralluogo, proseguire con le verifiche dimensionali, il disegno informatico della variazione subita dall’immobile e presentare le pratiche docfa.

Una variazione catastale viene effettuata quando lo stato dell’immobile è diverso da quello presente in catasto per i più diversi motivi. La pratica catastale viene fatta per sanare lo stato dell’immobile a regola di legge e per registrare le eventuali modifiche avvenute nel corso del tempo o con una recente ristrutturazione. La legge prevede il riaccatastamento dell’immobili entro 30 giorni dal termine dei lavori svolti secondo l’articolo 6 del DPR 280/2001.
La variazione catastale è molto importante, anzi fondamentale, all’atto di una compravendita di un immobile, ad esempio. Secondo il decreto legge 78/2010 infatti è obbligatorio accertare che lo stato dell’immobile al catasto corrisponda esattamente a quanto dichiarato nella documentazione catastale registrata dal proprietario. Nel caso in cui non sia così, come ti dicevamo poc’anzi, hai la possibilità di un riaccatastamento entro i termini di legge per richiedere la conformità catastale.
Il professionista si può occupare, quindi, anche di un nuovo accatastamento e di fornire le nuove condizioni dell’immobile.
Se, invece, ci sono errori nella documentazione (ovvero nella visura catastale) allora questi vanno corretti. Gli errori che si possono correggere sono i dati dell’intestatario dell’immobile e gli errori sui dati dell’immobile insieme a inesattezze grafiche sugli elaborati allegati alla visura.
Quando il proprietario o la destinazione d’uso di un immobile, poi, cambia vi è la necessità di una voltura catastale da eseguire entro 30 giorni dal cambio avvenuto.


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