Poi le urla, le lacrime, gli spari: il terrore si presenta all'improvviso, intorno alle 22.30, sopra un camion bianco che corre, corre e non si ferma, su una Promenade des Anglais piena di persone, piena di famiglie.
È passato un anno, ma il ricordo dell'attentato di Nizza fa male ancora. Fa male ai parenti delle vittime, fa male all'Europa, fa male al mondo. Fa male alla vita, al suo valore, calpestato dal gesto di un 31enne che guida, spara, uccide e muore, bloccato dopo una lunga, folle corsa.
Una corsa che provoca 86 morti - tra cui diversi bambini e sei italiani - oltre a centinaia di feriti. Vittime di diverse nazionalità. Vittime di una strage rivendicata dall'Isis.
Un anno dopo, Nizza e la Francia ricordano con una serie di commemorazioni le vite spezzate quella sera sulla Promenade des Anglais: un ricordo al quale ci uniamo anche noi, esprimendo solidarietà e vicinanza.
Un anno dopo, Nizza e la Francia ricordano con una serie di commemorazioni le vite spezzate quella sera sulla Promenade des Anglais: un ricordo al quale ci uniamo anche noi, esprimendo solidarietà e vicinanza.
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