Obiettivo delle Fiamme Gialle, il contrasto al «fenomeno del warez illegale, attuato mediante lo scambio e successiva vendita, non autorizzata, di materiale digitale (software, file multimediali, e-book) tutelato da copyright». Lo spiega la Guardia di Finanza, sottolineando che «sui siti oggetto di sequestro sono stati aggregati ed offerti una grande varietà di contenuti».
L’attività investigativa, condotta in diverse regioni (Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto), «ha consentito l’individuazione di un'organizzazione strutturata»: un gruppo che, per gli inquirenti, avrebbe «monopolizzato su scala nazionale il mercato nero della pirateria digitale» con l'utilizzo di «strumentazione professionale e tecnologicamente all’avanguardia».
Un'azione importante, insomma, quella della Guardia di Finanza, contro un fenomeno che fa male a tutti: «si stima - spiegano le Fiamme Gialle - che il danno inflitto all’economia nazionale dalla pirateria digitale superi 1.2 miliardi di euro e più di 6000 posti di lavoro persi ogni anno».
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